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Le relazioni tossiche: quel cancro dell’anima che si insinua e corrode





Le relazioni tossiche sono come quelle piante parassite che succhiano la linfa vitale senza dare nulla in cambio. Si nutrono di te, della tua pazienza, della tua autostima, e quando te ne accorgi, spesso è già tardi. Sono fatte di veleni ben precisi: mancanza di supporto, manipolazione, gelosia malata, controllo soffocante, bugie e tradimenti. Tutti ingredienti che, mescolati insieme, producono un cocktail letale per la salute mentale.


Eppure, c’è chi ancora confonde una relazione tossica con una abusiva. Attenzione: non sono la stessa cosa. La tossicità è il terreno fertile da cui può nascere l’abuso, ma quest’ultimo è un gradino più in basso nell’inferno delle relazioni. Se ti senti costantemente umiliato\a, se hai paura, se ti controllano i movimenti o il portafoglio, allora non stiamo più parlando di tossicità, ma di abuso. E lì, cari miei, non ci sono mezze misure: o si scappa, o si viene distrutti.


I veleni più subdoli: manipolazione e disprezzo

Il dottor Gottman, studioso delle dinamiche di coppia, parla dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse: critica, difensività, ostruzionismo e, il peggiore di tutti, il disprezzo. Quest’ultimo è il killer silenzioso delle relazioni. È quel sorrisetto di sufficienza, quel commento tagliente che non attacca ciò che hai fatto, ma chi sei. È la goccia che scava la roccia, fino a lasciarti un buco nell’anima.


E poi c’è la gelosia, quella malata, quella che ti fa sentire in colpa se osi bere un caffè con un|una collega. Non è amore, è possesso. È la paura di perdere il controllo su di te. E il tragico paradosso è che più cedi, più il partner tossico stringe la morsa.


I ritratti dei carnefici (spesso inconsapevoli)

1. Il denigratore-sminuente: Ti fa sentire incapace, ridicolo\a. Se cucini male, se vesti male, se respiri male. E se lo fa davanti agli altri, è ancora più efficace: l’umiliazione pubblica è il suo strumento preferito.

2. L’induttore di sensi di colpa: "Se mi ami, dovresti…". È un maestro nel farti sentire egoista, nel convincerti che ogni tuo desiderio è un tradimento.

3. La vittima perpetua: Piange, si lamenta, ti accusa di essere insensibile. Se vuoi uscire con gli amici, ti ricorda quanto è solo\a e abbandonato\a. E alla fine, rinunci, solo per non sentirti un mostro.

4. Il narcisista: Per lui, i tuoi sentimenti sono rumore di fondo. Se soffri, stai esagerando. Se ti lamenti, sei tu il problema. Lui\lei è sempre al centro, tu sei solo comprimario\a nella sua opera teatrale.


Gli effetti? Malattie, depressione e solitudine

Non è un’esagerazione: il disprezzo cronico indebolisce il sistema immunitario. Lo dicono gli studi. Lo stress ti logora, l’ansia divora le tue energie, e alla fine ti ritrovi isolato\a, perché il partner tossico ha allontanato tutti quelli che potevano darti una mano.


Come uscirne? Con i denti stretti e la schiena dritta

1. Riconosci i segnali: Se ogni discussione è una guerra, se cammini sui gusci d’uovo, se ti senti sempre sbagliato\a, allora è tossico. Punto.

2. Stabilisci confini. No, non sei egoista. No, non devi spiegare perché quel comportamento ti ferisce. Basta un "non lo accetto".

3. Chiedi aiuto. Terapia, marital coaching, amici, gruppi di supporto.


Concludendo

Dunque, caro lettore, cara lettrice, se ti ritrovi in queste righe, non disperare. Perché riconoscere la tossicità è già il primo passo verso la libertà. E la libertà, si sa, è l’unica cosa che nessuno potrà mai toglierti.


Una relazione tossica non è una condanna a vita, ma una prova da superare. Una prova che, se affrontata con coraggio, può trasformarsi in un’occasione di rinascita. Imparare a stabilire confini, a riappropriarsi della propria voce, a dire "no" senza sensi di colpa: tutto questo non serve solo a salvarsi da un legame malato, ma a costruire relazioni future più sane, più autentiche, più degne di te.


Perché tu vali più di quanto quella relazione ti abbia fatto credere. E il vero amore—quello che rispetta, che sostiene, che fa crescere—esiste. Non è un’utopia, ma una possibilità concreta. Purché, prima di tutto, tu scelga di amare te stesso\a.


E allora, forza. Prendi in mano la tua vita, raddrizza la schiena, e ricomincia. Il mondo è pieno di persone capaci di amare senza avvelenare. E tu, prima o poi, le incontrerai.


L'amore non umilia, non isola, non distrugge. Se lo fa, non è amore. È solo un brutto affare.


Con ostinata speranza,

Mino Russo

Marital Coach


 
 
 

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