L’io contemporaneo nel deserto del godimento come sfida per le nuove relazioni sentimentali
- minorusso
- 1 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Introduzione: Il Paradosso dell’Autorealizzazione
Nel cuore della contemporaneità pulsano, dolorose, due ferite gemelle: l’ossessione per l’auto-realizzazione e l’illusione di una libertà senza limiti. L’io moderno, avvolto nello specchio digitale di Instagram e TikTok, non cerca più l’Altro come compagno di viaggio, ma come ostacolo da superare. Il desiderio non è più un motore di ricerca, ma un algoritmo di consumo. Siamo immersi in un deserto affettivo, dove ogni relazione rischia di trasformarsi in una duna effimera, spazzata via dal vento del prossimo like, dal vento della tirannia del self-made man, nuova prigione dell'uomo contemporaneo: più si corre verso la propria realizzazione, più si diventa stranieri a sé stessi.
1. Il Desiderio Lacaniano: Dalla Mancanza al Supermercato dell’Esperienza
Per Lacan, il desiderio è un’ombra che danza sul vuoto della mancanza. Oggi, il capitalismo ha sequestrato questa mancanza, trasformandola in un catalogo infinito di esperienze con l'effetto che l’amore diventa un prodotto in scadenza: il partner non è più un mistero da abitare, ma un gadget da aggiornare. La logica di Amazon ("Chi ha visto questo ha anche visto…") invade l’intimità: l’Altro è valutato in base alla sua capacità di stupire, come un trailer che perde appeal se non promette un sequel. Il desiderio non è più un fiume che scorre verso l’ignoto, ma un’app di delivery: si ordina, si consuma, si ricomincia.
2. La Coppia Moderna: Due Monadi in una Stanza di Vetro
Le relazioni oggi somigliano a due smartphone connessi alla stessa rete Wi-Fi: vicini, ma separati da schermi luminosi. Il tempo condiviso è sostituito da una "sincronizzazione di calendari", dove gli incontri sono slot prenotati tra riunioni e palestra. Manca il "tempo vuoto"—quello spazio non programmato in cui, come abbiamo detto inun altro post, il silenzio diventa linguaggio. Senza di esso, il legame si atrofizza come un muscolo non usato.
3. La Tirannia dell’Optimum: Quando il Partner Diventa un Asset
Nel capitalismo delle performance, anche l’amore è sottoposto a logiche di ottimizzazione. L’Altro è un asset da valutare in base a parametri estetici, professionali, sessuali. "L’ansia da upgrade" corrode la fedeltà: perché restare con un iPhone 12 quando esiste il 15? Le dating app come Tinder incarnano questa logica: lo swipe right riduce il volto umano a un’icona da scartare in millisecondi.
4. Il Silenzio Assordante: Perdita del Sacro nel Quotidiano
Nell’iperconnessione, il silenzio è diventato un tabù. Eppure, è proprio nel vuoto tra le parole che nasce l’intimità. Le coppie moderne, sommerse da notifiche e multitasking, perdono la capacità di "ascoltare il respiro dell’Altro". Senza pause, senza attese, senza assenza, il desiderio muore soffocato dal rumore bianco del digitale.
5. Oltre il Deserto: Per una Nuova Etica del Desiderio
La via d’uscita non è nel rifiuto della tecnologia, ma nel ritrovare il coraggio della mancanza. Riscoprire l’Altro non come limite, ma come soglia verso l’ignoto. Accettare che l’amore non sia una merce, ma un "atto di fede nel vuoto". Ricordare che, come insegnano le fiabe, è solo perdendosi che si ritrova la strada.
Conclusione: La Rivoluzione dello Sguardo
In un mondo ossessionato dalla visibilità, la vera rivoluzione è fermarsi a guardare—davvero—l’Altro. Non come specchio del proprio ego, ma come mistero irriducibile. Solo allora il deserto affettivo potrà fiorire in un’oasi di senso.
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